Le proprietà salutari e organolettiche del miele sono note da migliaia di anni. Fin dai tempi antichi era l’unico dolcificante che l’uomo usava, ed inoltre veniva considerato anche come farmaco, per curare e prevenire piccoli disturbi, e anche in cosmetica con risultati più che soddisfacenti.

Come viene prodotto il miele

Il miele viene prodotto dalle api, che usano il nettare dei fiori o per alcuni tipologie di miele anche secrezioni delle piante (es. miele di quercia). In poche parole, il nettare, una volta raccolto, viene disidratato dalle api che, in un secondo momento, aggiungono degli enzimi allo stesso e, solo successivamente viene lo depongono nei favi.
Dopo che il miele viene depositato, l’apicoltore, estrae le celle dei favi mediante un processo di centrifugazione con un attrezzo chiamato smelatore, e lascia il miele decantare in vasi di vetro. Il prodotto è sin da subito pronto all’uso. Le proprietà del miele variano in base al tipo di fiore, di pianta e del clima territoriale. Per conservare le sue caratteristiche, il miele deve essere estratto a freddo, cioè senza alcun intervento termico, infatti il miele sottoposto ad una temperatura di circa 45 gradi inizia a perdere le sue proprietà e a degradarsi.

Le proprietà

I benefici del miele, che contiene antiossidanti, sono molteplici, adatti soprattutto per il periodo invernale ed autunnale. Le proprietà del miele aiutano a:
Assimilare il calcio e il magnesio per le ossa
Decongestionare
Il miele ha un alto contenuto di vitamine ed amminoacidi, che lo rende particolarmente adatto per la cura di raffreddore e tosse che ci attanagliano nei periodi invernali. In questi casi, ad esempio, per combatterli è consigliabile bere del latte caldo con un paio di cucchiaini di miele. Grazie alle proprietà antinfiammatorie e decongestionanti il miele attenuerà il bruciore alla gola e migliorerà la respirazione. Inoltre ha un’efficace azione sul metabolismo, sullo stomaco e sull’apparato respiratorio. È consigliato anche per l’alimentazione dei bambini dato che aiuta nello sviluppo dell’apparato muscolare e della crescita, e inoltre grazie alla sua digeribilità viene usato anche nell’alimentazione di persone anziane e debilitate.
Grazie all’alto contenuto di antiossidanti naturali, il miele aiuta, sia nella prevenzione che nei processi d’invecchiamento.
Oltre ai tanti rimedi naturali per la cute e per la pelle, Il miele risulta essere molto utile mescolando del miele con dell’olio di oliva. Questa miscela ottenuta si potrà sfruttare per la sua proprietà emolliente e idratare al meglio la cute.

La cristallizzazione e la conservazione del miele

L’aspetto del miele non per forza deve essere liquido/fluido, ma si possono trovare delle tipologie che hanno una consistenza più solida. La consistenza dipende dal tipo di miele, cioè dal tipo di fiore con cui è stato creato e dal clima. La cristallizzazione, non è altro che un processo naturale, che dipende dalla composizione e dalla temperatura del miele e può esprimere la sua genuinità. Ogni miele, ha una tendenza a cristallizzare differente che varia in base ad una maggiore o minore presenza di acqua e glucosio e dalla percentuale di zuccheri presenti nel prodotto. La cristallizzazione avviene naturalmente, per far ritornare il miele ad uno stato liquido, è sufficiente riscaldare il vasetto a bagnomaria stando attenti a non superare i 45 gradi. Un altro processo naturale che potrebbe dare fastidio al consumatore è la comparsa di un strato bianco in superficie. Quest’ultime non sono altro che particelle di ossigeno che si formano durante la centrifuga per estrarre il miele.
Si ricorda infine che la temperatura ideale per la conservazione del miele si aggira intorno ai 14 gradi ed al riparo dall’aria, l’umidità e la luce.


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Certamente non possiamo pensare di risolvere l’insonnia con una tazza di camomilla, esistono tanti tipi d’insonnia e soprattutto bisogna capirne l’origine.
Al 98% è causata da stress rimasto intrappolato ed attivo.

L’alimentazione però può influenzare la nostra capacità di addormentarci e la qualità del sonno.
Come esistono cibi che “allontanano” il sonno (zuccheri, caffè, alimenti elaborati), ci sono alimenti che lo “conciliano”, vediamo quali e perché.
Per conciliare un buon sonno occorre
– cena leggera e digeribile in base alla propria costituzione, non andare a letto con lo stomaco vuoto o troppo pieno
– cenare tra le 18 e le 22 per permettere al corpo di vivere tutto il ciclo della digestione (22-02) e dell’espulsione (02-06)
– far trascorrere almeno tre ore dalla cena prima di coricarsi
– scaricare la tensione della giornata prima di dormire, facendo qualche esercizio rilassante, una breve meditazione, oppure un piccolo massaggio ai piedi con olio caldo (leggi come fare l’auto massaggio), o ancora praticare yoga nidra. leggi anche:➤LE 5 MIGLIORI TECNICHE DI
– non aver ingerito cibi stimolanti come zuccheri, caffè, alcolici…
I cibi giocano infatti un ruolo importante perché il metabolismo degli alimenti che consumiamo, la quantità, la qualità sono legati al rilassamento muscolare e alla produzione di quei neurotrasmettitori, come la serotonina, che favoriscono rilassamento e sonno; come detto all’inizio, la premessa per un buon sonno è una buona digestione.

I risultati delle ricerche mostrano anche come una colazione con alimenti ricchi di triptofano (476 mg/pasto) ed esposizione alla luce durante il giorno, stimolano la produzione di melatonina durante la notte.
Ricordiamo però altre sostanze che vanno “incrementate” : GABA, calcio, potassio, melatonina, piridossina (Vitamina B6, cereali, legumi, verdure -carote, spinaci, piselli-, patate, latte, formaggio, uova, pesce, fegato, carne ) L-ornitina e acido esadecanoico (grassi di origine vegetale), Omega 3, la glicina, che è un aminoacido che si trova principalmente in alimenti ricchi di proteine ​​come carne, pesce, latticini, formaggi e verdure. È un neurotrasmettitore inibitorio nel sistema nervoso centrale. Studi hanno dimostrato che la glicina può promuovere un livello più profondo di sonno. Importante l’introduzione della Vitamina D, studi recenti collegano in modo sempre più incisivo, il suo ruolo anche nell’attivazione e regolazione del sonno (leggi anche : le 15 patologie derivate da carenze di Vitamina D). Infine possiamo citare la vitamina E , che si trova naturalmente in alcuni alimenti e disponibile come integratore alimentare. Ha una attività antiossidante. È stato suggerito che lo stress ossidativo può anche giocare un ruolo in disturbi del sonno. Alcuni studi hanno mostrato effetto protettivo delle vitamine E sulla qualità del sonno.
L’approccio nutraceutico può essere, quindi, utile in una prospettiva preventiva.
Per questo vedremo che gli alimenti funzionali comprendono polvere erba d’orzo, cereali integrali, maca, Panax, Ganoderma, polvere di asparagi, lattuga, ciliegie, kiwi, noci, vino schisandra, e il latte.

Noci
Le noci sono una buona fonte di triptofano, come detto l’ aminoacido che favorisce il sonno poiché contribuisce a rendere più disponibile la serotonina e melatonina, l’ormone “orologio biologico” che definisce i cicli di sonno-veglia. Inoltre, ricercatori dell’Università del Texas hanno scoperto che le noci contengono la propria fonte di melatonina, che può aiutare a addormentarsi più velocemente.
Schisandra
Conosciuta anche come la bacca dei 5 aromi perchè racchiude in sé tutti i sapori, dolce, amaro, passando per l’acido e piccante. Usata preferibilmente come bacca, in Russia viene impiegata anche per produrre un vino dolce.
I frutti della Schisandra chinensis sono utilizzati per il trattamento dell’insonnia, nei paesi orientali, da migliaia di anni. Studi recenti dimostrano come uno dei suoi componenti principali, il Gomisin N, abbia una potente attività ipnotica e sedativa. Complessivamente, questi risultati indicano che Gomisin N produce un effetto sedativo benefico e bioattività ipnotica, che potrebbero essere mediati dalla modifica dal sistema serotoninergico GABAergico.
(Va assunta secondo prescrizione alle dosi consigliate, poichè può essere stimolante del sistema nervoso).

Mandorle Anacardi
Risultano fra gli alimenti più ricchi di magnesio, (260mg/100gr).
50 gr di anacardi fornisce quasi il 20 per cento del vostro apporto quotidiano di magnesio.
La carenza di magnesio, infatti, è legata ai disturbi del sonno, così come alla sindrome delle gambe senza riposo, che spesso colpisce durante la notte e può rendere difficile addormentarsi. Il magnesio svolge un ruolo nella contrazione muscolare inverno.

Kiwi
Uno studio ha scoperto che mangiare due kiwi un’ora prima di coricarsi porta a risultati sorprendenti. I partecipanti allo studio si sono addormentati in modo più rapido, con una diminuzione del 35,4 per cento del tempo necessario per scivolare nel sonno. Hanno anche dormito più profondamente, il 28,9 per cento in più, con un miglioramento del 42,4 per cento riguardo la qualità del sonno. Nel complesso, il tempo totale di sonno per i soggetti che hanno partecipato allo studio è aumentato del 13,4 per cento.

Succo di ciliegia
Una ricerca della Louisiana State University ha dimostrato che gli adulti insonni a cui è stato chiesto di bere 250 grammi di succo di ciliegia due volte al giorno per due settimane, in media, hanno dormito 84 minuti in più nell’arco dei 14 giorni rispetto ai volontari che hanno bevuto succo di frutta generico o placebo. Gli studiosi ipotizzano che questo alimento regoli il ciclo sonno-veglia e che contenga l’aminoacido triptofano, amico del sonno. Il coautore dello studio, Frank L. Greenway, ha affermato che “le proantocianidine, i pigmenti rossi rubino presenti nel succo di ciliegie, contengono un enzima che riduce l’infiammazione e la degradazione del triptofano, lasciandolo andare a lavorare più a lungo nel corpo”.

Patata dolce o americana
Un po’ come tutti i frutti di polpa arancione anche la patata america concilia il tuo sonno.
Detta anche “patata dolce”, è naturalmente ricca di carboidrati complessi che incrementano la produzione di serotonina, ma non solo.
Una patata di medie dolce confezioni 542 milligrammi (mg) di potassio (circa il 10 per cento della dose giornaliera raccomandata), che, come il magnesio, favorisce la giusta contrazione muscolare, per mantenere a bada i crampi notturni alle gambe.

Riso bianco
In realtà, in generale carboidrati, ad alto indice glicemico, aiutano a conciliare il sonno, questo perché permettono al cervello di stimolare la circolazione di serotonina. Studi rilevano che risultati più efficaci si ottengono se assunti 4 ore prima di dormire.
La National Sleep Foundation suggerisce un mix di proteine e carboidrati per indurre il sonno, ad esempio pane integrale tostato spalmato con burro di arachidi.

Tisane e bevande calde
Ci sono molte tisane che possono conciliare il sonno come Camomilla, Valeriana, Melissa, Biancospino ma l’induzione al sonno lo produce anche la bevanda calda in sé, perché ingerendo sostanze calde il corpo si attiva per il raffreddamento e questo porta il rallentamento, il sonno.

Latte caldo
Il discorso del latte è particolare. Il latte in sé poco vale come conciliatore, lo fa più che altro a livello psicologico ( quando si assumeva la poppata della mamma alla sera prima di dormire) e per il fatto che è una bevanda calda, questo perchè la maggior parte del latte viene munto di giorno. Discorso diverso è se si assume del latte “munto di notte”. Studi dimostrano che questo contiene altissimi livelli di triptofano e melatonina rispetto a quello prelevato al giorno.
Risulta infatti un aiuto naturale importante per la cura dell’insonnia e dell’ansia, pensate è stato rilevato che ha un effetto pari alle benzodiazepine.
Quando si parla, qui, di assumere latte, ci si riferisce a latte organico, biologico oltre l’etichetta
Cosa vuol dire?
Vuol dire che bere latte commerciale, quindi che si trova sugli scaffali proveniente da mucche stressate, trattate con ormoni ed antibiotici non è ciò che viene suggerito, idem per quanto riguarda le uova.
Vanno considerati questi alimenti provenienti da animali cresciuti naturalmente.
Direte dove si trovano?
Se si ha la fortuna di avere i distributori di latte fresco biologico, contadini fidati è buono. In altra maniera la scelta ovviamente è personale, ma è da tenere presente che ciò che andrete ad ingerire è frutto di animali caricati con ormoni per incentivare la produzione, deboli, facilmente vittima di malattie e quindi trattati con antibiotici. Tutte sostanze scientificamente ritrovate nel latte ed uova. In tal caso meglio optare per altri alimenti soporiferi.


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Da anni si festeggia ad Usseglio, un paese situato in Valle di Viù a circa 60 chilometri da Torino, la Toma, un formaggio simbolo delle Valli di Lanzo, che non ha mai ottenuto un riconoscimento comunitario nonostante le sue caratteristiche di sapore e aroma la rendano un prodotto unico. Fa parte, però, dei Prodotti del Paniere della Provincia di Torino e, con l’istituzione della DOP Toma Piemontese, è entrata nella categoria delle tome.

Si tratta di una Toma prodotta in modo artigianale negli allevamenti di fondo valle nella stagione invernale e sugli alpeggi, specialmente quelli del Pian della Mussa in estate. Formaggio semicotto a pasta morbida, bianco paglierino con occhiatura minuta, la crosta sottile, colore che va dal paglierino al bruno, è ottenuta da latte vaccino intero o parzialmente scremato. Piacevole il sapore gradevolmente aromatico, che con la stagionatura tende ad essere più deciso. Le forme sono cilindriche con un diametro di 25-35 centimetri, con scalzo (faccia laterale) di 10-12 cm., e un peso che varia dai 7 ai 10 chilogrammi. Le Tome vengono sottoposte a stagionatura fino a 3-4 mesi. Tra i suoi estimatori si racconta che ci fosse Guglielmo Marconi il quale ad ogni viaggio in Piemonte andava ad acquistare qualche forma speciale direttamente nelle malghe.
Quest’anno la Mostra regionale della Toma di Lanzo e dei formaggi di alpeggio viene inaugurata venerdi 9 luglio e per cinque giorni e due weekend consecutivi circa 100 produttori, che provengono da nove regioni italiane, proporranno la degustazione di formaggi e di prodotti tipici

Nella giornata di apertura è stata organizzata in collaborazione con l’Onaf,(Organizzazione nazionale assaggiatori di formaggi), una tavola rotonda dal titolo “I formaggi d’alpeggio: ricchezza culturale e casearia delle Alpi piemontesi” per sottolineare l’importanza della produzione casearia che si basa su razze autoctone di assoluto prestigio, di un ambiente complesso diventato fragile e di una tradizione che si tramanda di generazione in generazione. Non potevano mancare i vini, quella della Bottega del vino di Moncucco, in abbinamento: il Freisa di Chieri vivace con la toma fresca, il Freisa d’Asti fermo con la toma stagionata ed il Freisa d’Asti superiore con la toma vecchia d’alpeggio, bottiglie che per l’occasione avranno l’etichetta personalizzata con il logo della manifestazione. Da ricordare la simpatica iniziativa “La Corriera del Freisa e della Toma” che nelle giornate di sabato 10 e 17 luglio, con partenza dalla Stazione di Porta Nuova a Torino, porterà i buongustai a scoprire le Valli di Lanzo e a gustare i piatti della cucina locale. La rassegna è organizzata dal Comune e dalla Pro Loco di Usseglio con il patrocinio di Ministero Politiche Agricole e Forestali, Regione Piemonte, Provincia di Torino, Comunità Montana Valli di Lanzo e in collaborazione con Turismo Torino. Oggi la gustosa Toma di Lanzo continua a essere prodotta in piccoli caseifici aziendali di valle e di alpeggio rispettando la tradizione.
Promossa dalla Comunità montana Valli di Lanzo si è costituita un’Associazione di tutela del prodotto ed istituito un disciplinare di produzione.

Polenta pasticciata

Ingredienti per 6 persone
500 g di farina di mais (possibilmente della varietà Ottofile)
2 l di acqua
500 g di Toma
sale

Il migliore recipiente è il paiolo di rame, che per essere in regola con la tradizione non deve essere stagnato (come quello classico appeso alla catena del focolare). Ma si possono adoperare altre pentole. Mettete nella pentola l’acqua e il sale; aspettate che arrivi a bollore, versate la farina nell’acqua a poco a poco, perchè non faccia grumi. Iniziate a mescolare con una spatola di legno sempre in senso rotatorio, solo a destra. Tenete dell’acqua bollente a parte per aggiungerla ogni tanto, se la polenta tendesse a indurirsi. Deve cuocere circa mezz’ora, fino a quando si stacca facilmente dalle pareti della pentola. Versate la polenta appena cotta in una terrina e fatela raffreddare completamente, mettetela sopra un tagliere di legno e tagliatela a fette non troppo sottili con un filo di cotone. Affettate la Toma di Lanzo a fettine molto sottili. Imburrate una teglia e sistemate un primo strato di fette di polenta, ricopritelo con fette di toma, una spolverata di parmigiano e qualche fiocchetto di burro. Ripetete l’operazione sino ad esaurimento degli ingredienti. Passate in forno per 20 minuti a 180 gradi.


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Le donne vanno sempre di corsa, dividendosi tra il lavoro e la casa. Per fortuna, però, esistono degli elettrodomestici che diventano validi alleati anche in cucina. Uno di questi è senz’altro la macchina del pane, che consente di ottenere un pane buono e fragrante come quello che si acquista in panetteria. .

La macchina del pane è un elettrodomestico da cucina che da qualche anno si sta diffondendo parecchio in Italia. Si tratta di una impastatrice abbastanza semplice, ma come tutti gli elettrodomestici, è necessario imparare ad usarla correttamente per ottenere il massimo del risultato. Poiché ci sono parecchi modelli disponibili in commercio, è opportuno scegliere quello più adatto alle proprie esigenze e al tempo che si ha a disposizione. Conosciamola quindi più da vicino in questa guida

Come si compone la macchina per fare pane in casa

La macchina per fare il pane è composta da una impastatrice che svolge le varie fasi di lievitazione e successiva cottura. Con questo elettrodomestico è possibile ottenere qualsiasi prodotto lievitato, ma tutti assumeranno la forma del cestello della macchina, cioè un parallelepipedo o un cubo. Ogni macchina del pane, a prescindere dal modello e dalla marca, è appunto dotata di un motore e di un cestello in cui tutti gli ingredienti necessari vengono mescolati e impastati con l’aiuto di una paletta, che ha la funzione di amalgamarli bene.

Nel vano in cui vi è il cestello si trova anche una griglia di riscaldamento, che raggiunge diverse temperature durante le fasi di lavorazione del’impasto, fino a cuocere i prodotti con la stessa potenza di un forno. Il cestello è inoltre dotato di una maniglia che favorisce l’inserimento e l’estrazione dei prodotti ottenuti. La macchina si richiude con un coperchio sul quale una finestrella permette di controllare le fasi di lavorazione e la successiva cottura.

In genere la confezione della macchina che si trova in commercio comprende in dotazione anche un bicchiere graduato per misurare i liquidi ed un cucchiaio per dosare il lievito ed il sale. Inoltre la maggior parte dei modelli consta di una ventola per attuare un ricircolo dell’aria e prevede la possibilità di scegliere che tipo di doratura far ottenere al prodotto finale. Si può infine scegliere il livello di cottura ideale sia per la crosta, che per l’impasto. Per maggiori dettagli consigliamo di leggere questa guida sulla macchina del pane di Luca Barra.

Alcune macchine dispongono anche di un timer che permette di programmare la preparazione del pane ad un’ora precisa, ma si tratta di un accessorio non fondamentale, che di certo non incide sul risultato finale. I modelli più avanzati consentono di gestire diverse capacità, in modo da assicurare il massimo rendimento: questo elemento è importante da considerare quando si deve acquistare una macchina per il pane che sia efficiente e affidabile.

Come Funziona la Macchina per il Pane

La macchina per il pane è un elettrodomestico che permette di preparare il pane in casa in modo facile e senza grandi sforzi. Le sue funzionalità possono variare a seconda del modello, ma generalmente tutte seguono lo stesso principio di base. Ecco come funziona-

Misurazione degli ingredienti: Per ottenere un buon pane, è importante misurare accuratamente gli ingredienti. La macchina del pane solitamente include una serie di ricette con le quantità precise da usare. Gli ingredienti comuni per il pane includono farina, acqua, lievito, sale e zucchero.

Aggiunta degli ingredienti nella macchina: La maggior parte delle macchine per il pane consigliano di aggiungere prima i liquidi (come l’acqua e l’olio), poi gli ingredienti secchi (come la farina e il sale), e infine il lievito. Questo ordine aiuta a garantire che il lievito non entri in contatto con i liquidi prima che inizi il ciclo di panificazione.

Impostazione del programma: La macchina del pane ha diversi programmi da scegliere a seconda del tipo di pane che si desidera fare. Questi possono includere impostazioni per pane integrale, pane dolce, pane senza glutine, e molto altro. Puoi anche scegliere la dimensione del pane e la croccantezza della crosta.

Inizio del ciclo di panificazione: Una volta che hai impostato il programma desiderato, puoi avviare la macchina. Inizierà con una fase di impasto, in cui un gancio o una pala mescola gli ingredienti per formare un impasto. Successivamente, inizia una fase di lievitazione, durante la quale la macchina riscalda l’impasto a una temperatura costante per permettere al lievito di fermentare e far lievitare l’impasto. Infine, inizia la fase di cottura, durante la quale la macchina cuoce il pane a una temperatura costante.

Rimozione del pane: Una volta terminato il ciclo di panificazione, puoi rimuovere il pane dalla macchina. Alcune macchine hanno una funzione di “mantenimento in caldo” che mantiene il pane caldo fino a quando non viene rimosso.

Pulizia della macchina: Dopo aver rimosso il pane, è importante pulire la macchina per il pane. La maggior parte delle parti, come la teglia e il gancio per l’impasto, sono rimovibili e lavabili in lavastoviglie, rendendo la pulizia semplice e veloce.

Usare una macchina per il pane può semplificare notevolmente il processo di panificazione, rendendolo accessibile anche a coloro che non hanno molta esperienza in cucina. Puoi sperimentare con vari tipi di farina, aggiungere semi, noci o frutta secca, e persino fare impasti per pizza, dolci e marmellate, a seconda delle funzioni della tua macchina.

Modelli in commercio

La scelta di acquistare una macchina del pane richiede una serie di valutazioni. In commercio esistono tanti modelli e marche diverse, ed anche il prezzo differisce notevolmente. E’ ovvio che la scelta dipende anche dalle esigenze e dalle “tasche”. Nel caso di una famiglia numerosa, per esempio, è consigliabile optare per una macchina dalla capacità maggiore, in grado di sfornare fino ad un chilo di pane.

Facciamo ora una veloce carrellata di alcuni modelli di macchine del pane che si trovano in commercio, tenendo presente che ve ne sono alcuni di “ultima generazione”, e altri invece più elementari nel funzionamento. Per quanto concerne il prezzo, può oscillare dai 60 euro in su a seconda dei modelli.

Kenwood
Ho avuto modo di provare personalmente la macchina del pane Kenwood BM 450 780 w (con quindici programmi), perché l’ha acquistata da poco la mia mamma. Queste le sue caratteristiche: timer programmabile, capacità 1 Kg, facilità di utilizzo. Il rivenditore mi ha detto che al momento è una delle migliori macchine in circolazione, e che la qualità è garantita. Ve ne sono però anche altre, ad un prezzo decisamente inferiore e di buona qualità.
Panasonic
Con la macchina del pane Panasonic Bread Bakery SD- 255 si può ottenere sia il pane normale, che quello integrale, di segale, francese, ecc. La potenza è di 600 kw, la capacità pari a 600 grammi.
Moulinex
Altra marca decisamente affidabile è la Moulinex. Il modello di macchina del pane è OW 5023 Home Bread Baguette, capace di preparare anche l’impasto per la pizza e le marmellate, dotata di display e oblò dal quale verificare le fasi di lavorazione. Questo apparecchio dispone di 14 programmi, ed ha una potenza di 1650 watt.
Ariete
Della marca “Ariete” qualcuno ha provato le due varianti di macchina del pane e si è trovato molto bene. Vi è Pane Express Metal che realizza pane, dolci, pizza, focacce e confetture. La capacità è di 500 grammi, la potenza 530 watt. Anche questa macchina è dotata di oblò da cui osservare lo stato di avanzamento della cottura, un particolare da non trascurare, poiché consente di tenere sotto controllo l’impasto fino alla fine della cottura. L’altro modello “Ariete” si chiama “Royal Princess”, è una macchina automatica, con cinque programmi digitali, schermo LCD, funzione rapida per brevi programmi, timer programmabile. Le dimensioni consentono di produrre circa 500 grammi di pane, la potenza è di 530 watt. Il prezzo è abbastanza abbordabile, si aggira infatti sui 60 euro. Ideale per i principianti e gli utenti non molto esperti.


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Da qualche tempo ho cercato di migliorare tutte le mie abitudini, eliminato molti prodotti confezionati a favore dell’homemade e dell’autoproduzione.
Da quando la centrifuga Philips Viva Collection è arrivata ho risolto rapidamente la ricerca della bevanda perfetta.
La soluzione migliore per proporle frutta e verdura in un unico centrifugato. Frutta e verdura di stagione, sana, senza aggiunta di zuccheri (ok, ogni tanto ci mettevo quello di canna).

Avevo già una vecchia centrifuga ereditata dalla suocera, ma è quasi sempre rimasta nell’armadietto in cucina perché era troppo macchinosa da pulire, la spugna si incastrava sempre nel filtro e aveva parti spigolose dove la polpa rimaneva irrimediabilmente incastrata.
Lo ammetto, su questo punto in particolare sono partita prevenuta, il solo pensiero di smontare la centrifuga e impazzire per pulirla mi scoraggiava.
Ma solo estraendo dalla scatola la Centrifuga Philps Viva Collection e disponendo i pezzi sul bancone la mia incertezza si è dissipata.

Tutti i componenti possono essere lavati in lavastoviglie (100 punti a suo favore!), ma molto spesso lavavo con acqua calda filtro, e componenti raccogli polpa. Basta davvero una passata sotto l’acqua corrente appena finito di usarla e il gioco è fatto! Fantastico! E rimontarla è altrettanto semplice, tutti i componenti si incastrano facilmente e perfettamente, a prova di imbranata cronica come me!

E’ estremamente sicura, mi diverto molto a preparare insieme le nostre centrifughe. Lei sceglie gli ingredienti e sotto la mia supervisione li inseriamo nella centrifuga, il più delle volte senza nemmeno pretagliarli grazie al tubo di inserimento XL (bel 75mm!), un risparmio di tempo non da poco. Nonostante non sia un modello destinato a un utilizzo professionale, la centrifuga è potente e risulta essere in grado di lavorare quasi tutti gli ingredienti.

Ci si sente anche “viziati” a preparare tutte queste sane centrifughe. Scegli il gusto che più ti piace, la frutta e la verdura freschissima e dai sfogo alla sperimentazione.

Farle che è possibile bere cose buone e gustose senza dover ricorrere al succo confezionato è stato per me molto importante. Una buona e sana alimentazione passa anche dall’acquisizione di queste piccole consapevolezze. E la centrifuga Philips Viva Collection ci ha permesso tutto questo!


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