Correggere un bonifico parlante errato può sembrare un’operazione complessa, ma seguendo alcuni passaggi chiave è possibile rimediare agli errori senza perdere il diritto alle detrazioni fiscali previste per interventi di ristrutturazione, riqualificazione energetica o acquisto di mobili ed elettrodomestici. In questa guida approfondita, esploreremo nel dettaglio le modalità per correggere un bonifico parlante sbagliato, garantendo così il rispetto delle normative vigenti e la possibilità di usufruire dei benefici fiscali.

Importanza del Bonifico Parlante nelle Detrazioni Fiscali

Il bonifico parlante è uno strumento fondamentale per i contribuenti non titolari di reddito d’impresa che intendono accedere alle detrazioni fiscali del 50% o del 65% per lavori di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica o per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Questo particolare tipo di bonifico contiene informazioni specifiche che permettono alle banche e a Poste Italiane di applicare la ritenuta obbligatoria dell’8% a titolo di acconto sulle imposte dovute dall’impresa o dal professionista che ha effettuato i lavori.

Utilizzare correttamente il bonifico parlante è essenziale perché consente di tracciare il flusso finanziario e assicura che le imposte siano correttamente versate allo Stato. Un errore nella compilazione del bonifico, come l’omissione di dati o l’utilizzo di un bonifico ordinario, può mettere a rischio il diritto alle detrazioni fiscali. Tuttavia, la normativa prevede alcune soluzioni per correggere tali errori e mettersi in regola.

Se ti accorgi di aver commesso un errore nella compilazione del bonifico parlante, è importante agire tempestivamente per correggerlo. Ci sono due principali modalità per correggere il bonifico parlante, cioè  ripetere il pagamento con un bonifico corretto oppure ottenere un’autodichiarazione dall’impresa che ha effettuato i lavori.

Ripetere il Pagamento con un Bonifico Corretto

La soluzione più diretta consiste nel ripetere il pagamento all’impresa o al professionista, questa volta utilizzando un bonifico parlante compilato correttamente. Prima di procedere, è consigliabile contattare l’impresa per spiegare la situazione e concordare le modalità del nuovo pagamento. Assicurati di includere nel bonifico tutti i dati necessari
-Causale corretta: per il bonus ristrutturazioni, la causale da indicare è “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del DPR 917/1986”. Per l’ecobonus, la causale è “Lavori volti al risparmio energetico ai sensi art. 1, co. 344-347, L. 27/12/2006, n. 296”.
-Codice fiscale del beneficiario della detrazione: il tuo codice fiscale, se sei tu a richiedere la detrazione.
-Partita IVA o codice fiscale dell’impresa: i dati dell’azienda o del professionista che ha effettuato i lavori.
Dopo aver effettuato il nuovo bonifico, l’impresa dovrebbe restituire l’importo del primo pagamento errato o, se concordato, considerarlo come acconto per ulteriori lavori. È importante conservare entrambe le ricevute dei bonifici e qualsiasi comunicazione intercorsa con l’impresa, poiché potrebbero essere richieste in fase di controllo fiscale.

Ottenere un’Autodichiarazione dall’Impresa

Se ripetere il pagamento non è praticabile, ad esempio perché l’impresa non è in grado di restituire l’importo del primo bonifico, è possibile richiedere un’autodichiarazione all’impresa stessa. Questa dichiarazione sostitutiva di atto notorio deve attestare che
-L’impresa ha ricevuto il pagamento e ha inserito l’importo nella propria contabilità.
-I corrispettivi sono stati inclusi ai fini della corretta determinazione del reddito.
-È stata applicata la ritenuta d’acconto del 4% (in precedenza 8%) sulle imposte dovute.
Questa soluzione è stata confermata dall’Agenzia delle Entrate nella circolare n. 43/E del 18 novembre 2016 e ribadita nelle successive guide ufficiali. L’autodichiarazione deve essere conservata insieme alla documentazione fiscale e presentata al CAF o al professionista che si occupa della tua dichiarazione dei redditi.

Considerazioni sulla Correzione degli Errori

Correggere un bonifico parlante errato richiede attenzione ai dettagli e rispetto delle procedure previste. È fondamentale che tutte le informazioni inserite nel nuovo bonifico o indicate nell’autodichiarazione siano precise e conformi alle normative vigenti. Inoltre, è importante tenere presente
-Tempestività: agire il prima possibile aumenta le probabilità di risolvere la situazione senza complicazioni.
-Documentazione: conserva tutte le ricevute, le comunicazioni e i documenti relativi alla correzione dell’errore.
-Consulenza professionale: se hai dubbi o incontri difficoltà, è consigliabile rivolgerti a un commercialista o a un consulente fiscale per ottenere supporto.

Casi Particolari e Ulteriori Chiarimenti

Esistono situazioni specifiche in cui la correzione potrebbe non essere necessaria o in cui si applicano regole particolari. Ad esempio, se sul bonifico hai indicato per errore la causale relativa a un diverso tipo di detrazione (come confondere l’ecobonus con il bonus ristrutturazioni), l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che l’agevolazione può comunque essere riconosciuta senza ulteriori adempimenti, purché siano presenti tutti gli altri dati necessari.

Tuttavia, se il pagamento è stato effettuato con strumenti diversi dal bonifico, come assegni o contanti, non è possibile rimediare con le soluzioni sopra indicate. In tali casi, il diritto alla detrazione fiscale viene meno, poiché non è garantita la tracciabilità richiesta dalla legge.

Prevenire Errori Futuri

Per evitare di commettere nuovamente errori nella compilazione del bonifico parlante, è consigliabile seguire alcune buone pratiche
-Informarsi anticipatamente: prima di effettuare il pagamento, verifica con l’istituto bancario o con il professionista che ti segue quali sono le modalità corrette.
-Utilizzare moduli precompilati: molte banche offrono moduli di bonifico parlante già predisposti per questo tipo di operazioni.
-Verificare i dati più volte: prima di confermare il bonifico, controlla attentamente che tutti i dati inseriti siano corretti.
-Conservare la documentazione: mantieni in ordine tutte le fatture, le ricevute e i documenti relativi ai lavori e ai pagamenti effettuati.

Conclusioni

Correggere un bonifico parlante errato è possibile e, agendo con tempestività e precisione, puoi evitare di perdere il diritto alle detrazioni fiscali previste per i lavori di ristrutturazione, riqualificazione energetica o per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici. Sia che tu scelga di ripetere il pagamento con un bonifico corretto, sia che tu opti per ottenere un’autodichiarazione dall’impresa, l’importante è seguire le procedure indicate e conservare tutta la documentazione necessaria.

Ricorda che il bonifico parlante non è solo un requisito formale, ma uno strumento che garantisce la trasparenza e la tracciabilità dei pagamenti, contribuendo a contrastare l’evasione fiscale e a promuovere la legalità nel settore edilizio e commerciale. Pertanto, prestare attenzione alla sua corretta compilazione è un atto di responsabilità civile oltre che un vantaggio personale.

Se hai dubbi o necessiti di ulteriori chiarimenti, non esitare a consultare un professionista fiscale o a rivolgerti direttamente all’Agenzia delle Entrate. Una corretta informazione è il primo passo per usufruire pienamente dei diritti e delle agevolazioni previste dalla legge.


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Vendere gioielli usati può sembrare un’impresa complessa, ma con le giuste informazioni e un approccio consapevole, è possibile massimizzare il guadagno e assicurarsi una transazione sicura.

Valutazione dei Gioielli Usati

Il primo passo fondamentale è comprendere il valore reale dei gioielli che intendi vendere. Questo richiede un’analisi approfondita del materiale, delle pietre preziose eventualmente presenti, del design e della possibile marca o firma dell’artigiano.

Identificazione del Materiale
Per determinare la qualità e la purezza del metallo, cerca il punzone sul gioiello. Questo piccolo marchio indica la caratura dell’oro o la titolazione dell’argento. Ad esempio, un punzone con il numero 750 indica oro 18 carati, mentre 925 indica argento sterling. Nei gioielli antichi, il punzone potrebbe essere assente o poco leggibile, rendendo necessaria una valutazione professionale.

Valutazione delle Pietre Preziose
Se il tuo gioiello contiene pietre preziose come diamanti, rubini, smeraldi o zaffiri, è essenziale valutarne la qualità. Nel caso dei diamanti, le caratteristiche fondamentali sono le cosiddette 4C: Carato (peso), Colore, Purezza e Taglio. Una pietra ben tagliata e di alta qualità può aumentare significativamente il valore del gioiello. Per altre pietre preziose, la rarità, il colore e l’origine possono influenzare la valutazione.

Importanza del Design e della Marca
Il design del gioiello può aggiungere valore, specialmente se si tratta di un pezzo unico o di un’opera di un designer rinomato. Gioielli firmati da case di moda o gioiellerie prestigiose come Cartier, Tiffany o Bulgari sono particolarmente ricercati sul mercato dell’usato e possono raggiungere prezzi elevati.

Scelta del Canale di Vendita

Una volta compreso il valore del tuo gioiello, è importante scegliere il canale di vendita più adatto alle tue esigenze e al tipo di oggetto che possiedi.

Gioiellerie
Rivolgersi a una gioielleria può sembrare la scelta più ovvia, ma è importante considerare che le gioiellerie sono principalmente orientate alla vendita piuttosto che all’acquisto. Spesso offrono la possibilità di permutare il tuo gioiello usato con uno nuovo, applicando uno sconto sul prezzo di acquisto. Tuttavia, il valore riconosciuto per il tuo gioiello potrebbe essere inferiore rispetto ad altre opzioni.

Compro Oro e Banco Metalli
I negozi compro oro e i banco metalli sono specializzati nell’acquisto di metalli preziosi. Offrono valutazioni immediate basate sul peso e sulla purezza del metallo. Questa opzione è vantaggiosa se il tuo gioiello non ha un particolare valore artistico o storico e se desideri una transazione rapida con pagamento immediato. È fondamentale scegliere operatori affidabili e con esperienza, in grado di riconoscere il valore delle pietre preziose e di offrire una valutazione equa.

Case d’Asta
Se possiedi gioielli di alta gamma, pezzi antichi o di designer famosi, le case d’asta possono essere il canale ideale. Le aste offrono la possibilità di raggiungere un pubblico di collezionisti disposti a pagare cifre elevate per oggetti unici. Tuttavia, bisogna tenere conto delle commissioni applicate dalle case d’asta e dei tempi più lunghi per ottenere il pagamento.

Vendita Privata e Online
La vendita di gioielli tra privati può portare a guadagni maggiori, ma comporta rischi significativi, specialmente se non si ha esperienza nel settore. Le piattaforme online offrono ampia visibilità, ma richiedono attenzione per evitare truffe e per gestire correttamente la spedizione assicurata degli oggetti preziosi.

Sicurezza nella Vendita

La sicurezza è un aspetto importante quando si vendono gioielli usati. È importante assicurarsi che l’acquirente sia affidabile e che la transazione avvenga in modo trasparente.

Verifica dell’Affidabilità dell’Acquirente
Prima di concludere qualsiasi accordo, verifica che l’operatore abbia tutte le licenze e i permessi necessari. Una ricerca sulle recensioni e sulla reputazione dell’acquirente può aiutarti a evitare spiacevoli sorprese. Ad esempio, i negozi compro oro come OROFACILE sono riconosciuti per la loro professionalità e competenza nel settore.

Documentazione e Certificazioni
Avere a disposizione la documentazione originale, come ricevute d’acquisto o certificati di autenticità, può aumentare il valore del tuo gioiello e facilitare la vendita. Nel caso di pietre preziose, un certificato gemmologico rilasciato da un istituto riconosciuto come l’Istituto Gemmologico Italiano (IGI) può essere particolarmente utile.

Trasparenza nella Transazione
Assicurati che tutte le condizioni di vendita siano chiare e messe per iscritto. Leggi attentamente il contratto di vendita e fai domande se qualcosa non ti è chiaro. Preferisci metodi di pagamento tracciabili e verifica che tutti i passaggi rispettino le normative vigenti.

Massimizzare il Guadagno

Per ottenere il miglior prezzo possibile, è consigliabile adottare alcune strategie che possono fare la differenza nel valore finale riconosciuto.

Valutazioni Multiple
Non accontentarti della prima offerta ricevuta. Porta il tuo gioiello da diversi operatori per ottenere valutazioni comparative. Questo ti permetterà di avere un’idea più precisa del suo valore di mercato e di scegliere l’offerta più vantaggiosa.

Tempismo
Il prezzo dei metalli preziosi può variare in base alle fluttuazioni del mercato. Informati sulle quotazioni attuali dell’oro e dell’argento e considera di vendere quando i prezzi sono alti. Questo può influire significativamente sul guadagno finale.

Presentazione del Gioiello
Un gioiello in buone condizioni ha maggiori probabilità di essere valutato positivamente. Prima di portarlo in valutazione, assicurati che sia pulito e, se necessario, considera piccole riparazioni che possano migliorarne l’aspetto. Tuttavia, evita interventi che possano alterare l’originalità del pezzo, specialmente se antico o di design.

Aspetti Legali e Fiscali

È importante essere consapevoli delle leggi e delle normative che regolano la vendita di oggetti preziosi per evitare problemi legali.

Normative sui Pagamenti
Le leggi italiane stabiliscono limiti per i pagamenti in contanti nelle transazioni tra privati e operatori professionali. Attualmente, il limite per i pagamenti in contanti è soggetto a frequenti aggiornamenti, quindi è consigliabile informarsi sulle disposizioni vigenti al momento della vendita.

Documenti Necessari
Per completare la vendita, dovrai presentare un documento di identità valido. Questo fa parte delle procedure di antiriciclaggio che gli operatori professionali devono seguire.

Tassazione
In genere, la vendita occasionale di beni personali non è soggetta a tassazione. Tuttavia, se la vendita dei gioielli rientra in un’attività abituale o professionale, potrebbero sorgere obblighi fiscali. È consigliabile consultare un commercialista per chiarire la propria situazione specifica.

Evitare le Truffe

Purtroppo, nel mercato dei gioielli usati esistono operatori poco scrupolosi. Ecco alcuni segnali d’allarme da tenere in considerazione.

Offerte Irrealistiche
Diffida di chi offre prezzi molto superiori al valore di mercato. Potrebbe trattarsi di una truffa finalizzata a ottenere il gioiello senza pagarlo adeguatamente.

Pagamenti Non Sicuri
Evita metodi di pagamento non tracciabili o assegni bancari di cui non puoi verificare l’autenticità immediatamente. Prediligi bonifici bancari o assegni circolari verificabili.

Richieste di Informazioni Personali
Non fornire informazioni personali non necessarie alla transazione. Proteggi la tua privacy e assicurati che i tuoi dati siano trattati in conformità con le normative sulla protezione dei dati personali.

Conclusioni

Vendere gioielli usati è un processo che richiede attenzione e preparazione. Prenditi il tempo necessario per valutare tutte le opzioni disponibili e non esitare a chiedere consulenza a professionisti del settore. Ricorda che il valore sentimentale dei gioielli può influire sulle tue decisioni: assicurati di essere convinto della scelta di vendere e di non avere rimpianti in futuro.

Se hai dubbi o necessiti di ulteriori chiarimenti, rivolgiti a esperti affidabili che possano guidarti nella transazione. La conoscenza è il tuo migliore alleato per ottenere il massimo valore dai tuoi gioielli usati in modo sicuro e soddisfacente.

 


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La scelta del tipo di stendibiancheria può avere un impatto significativo sull’efficienza e sulla praticità nel processo di asciugatura dei panni. Due opzioni comuni sono lo stendibiancheria orizzontale e quello verticale. In questa guida, esploreremo le differenze tra i due, analizzando i vantaggi e gli svantaggi di entrambi i tipi. Basandoci sulle nostre esperienze personali, forniremo una panoramica completa per aiutarti a prendere la decisione migliore per le tue esigenze.

Differenze tra stendibiancheria orizzontale e verticale

Lo stendibiancheria orizzontale è caratterizzato da una struttura orizzontale in cui le aste per appendere i panni sono disposte parallelamente al terreno. Questo tipo di stendibiancheria di solito offre un’ampia superficie di asciugatura, consentendo di stendere molti panni contemporaneamente. D’altro canto, lo stendibiancheria verticale ha una struttura verticale in cui le aste sono disposte in modo perpendicolare al terreno. Di solito, offre meno spazio di asciugatura rispetto a quello orizzontale, ma occupa meno spazio in larghezza.

Vantaggi e svantaggi dello stendibiancheria orizzontale

Vantaggi
Ampia superficie di asciugatura: Lo stendibiancheria orizzontale offre una grande superficie di asciugatura, permettendo di stendere numerosi capi contemporaneamente. Questo è particolarmente utile per grandi quantità di bucato o per famiglie numerose.
Maggiore circolazione dell’aria: Grazie alla disposizione orizzontale, i panni possono beneficiare di una migliore circolazione dell’aria, accelerando il processo di asciugatura.
Facilità di accesso ai panni: Con lo stendibiancheria orizzontale, i panni sono facilmente accessibili senza doverli sollevare o abbassare.

Svantaggi
Occlusione di spazio: Lo stendibiancheria orizzontale richiede uno spazio maggiore in lunghezza per essere completamente aperto. Questo potrebbe essere un problema in ambienti con spazio limitato.
Difficoltà di trasporto e riposizionamento: A causa delle dimensioni e della struttura, lo stendibiancheria orizzontale può essere più difficile da spostare o riposizionare rispetto a quello verticale.

Vantaggi e svantaggi dello stendibiancheria verticale

Vantaggi
Risparmio di spazio: Lo stendibiancheria verticale occupa meno spazio in larghezza rispetto a quello orizzontale, rendendolo ideale per ambienti con spazio limitato.
Facilità di riposizionamento: Grazie alle dimensioni più compatte e alla struttura verticale, lo stendibiancheria verticale è più facile da spostare e riposizionare, ad esempio per consentire il passaggio o per l’uso in ambienti esterni.
Semplice da piegare e riporre: Lo stendibiancheria verticale può essere facilmente piegato in modo compatto per riporlo quando non è in uso.

Svantaggi
Spazio di asciugatura limitato: Lo stendibiancheria verticale offre meno spazio di asciugatura rispetto a quello orizzontale. Ciò può limitare la quantità di panni che è possibile stendere contemporaneamente.
Possibile limitazione della circolazione dell’aria: A causa della disposizione verticale, la circolazione dell’aria potrebbe essere meno efficiente rispetto a quella offerta dallo stendibiancheria orizzontale.

Cosa scegliere tra stendibiancheria verticale e stendibiancheria orizzontale

La scelta tra uno stendibiancheria verticale e uno orizzontale dipende dalle tue preferenze personali, dalle esigenze di spazio e dalla quantità di bucato che devi asciugare. Ecco alcuni fattori da considerare per prendere una decisione informata:

Spazio disponibile: Valuta lo spazio a tua disposizione per l’installazione dello stendibiancheria. Se hai una stanza o un balcone più stretti, potresti preferire uno stendibiancheria verticale, che richiede meno spazio in larghezza rispetto a quello orizzontale.

Quantità di bucato: Se hai una grande famiglia o tendi a fare molti lavaggi contemporaneamente, uno stendibiancheria orizzontale potrebbe essere la scelta migliore. Offre una maggiore superficie di asciugatura, consentendo di stendere più panni contemporaneamente.

Circolazione dell’aria: Considera l’ambiente in cui posizionerai lo stendibiancheria. Se hai un’area ben ventilata o se puoi posizionare lo stendibiancheria in esterno, la circolazione dell’aria potrebbe non essere un problema significativo. Tuttavia, se la tua area di asciugatura ha una circolazione dell’aria limitata, uno stendibiancheria orizzontale potrebbe offrire una migliore dispersione dell’umidità e accelerare il processo di asciugatura.

Facilità di riposizionamento: Se prevedi di spostare frequentemente lo stendibiancheria o se hai bisogno di riporlo quando non è in uso, uno stendibiancheria verticale può essere più facile da trasportare e riposizionare, grazie alle sue dimensioni compatte e alla struttura verticale.

Estetica e preferenze personali: Considera anche l’aspetto visivo e le tue preferenze personali. Alcune persone potrebbero preferire l’aspetto e la praticità di uno stendibiancheria orizzontale, mentre altre potrebbero trovare uno stendibiancheria verticale più elegante e adatto al loro spazio.

In ultima analisi, la scelta dipende dalle tue esigenze e preferenze specifiche. Puoi anche considerare la possibilità di avere entrambi i tipi di stendibiancheria, utilizzando quello più adatto a ogni situazione. Ad esempio, uno stendibiancheria orizzontale per i grandi carichi di bucato e uno stendibiancheria verticale per spazi più limitati o per asciugare capi più piccoli.

Conclusioni

Sia lo stendibiancheria orizzontale che quello verticale hanno i loro vantaggi e svantaggi. La scelta dipende dalle tue esigenze specifiche, come lo spazio disponibile, la quantità di bucato e la praticità desiderata. Personalmente, ho utilizzato entrambi i tipi di stendibiancheria a seconda delle circostanze. Lo stendibiancheria orizzontale è stato utile quando dovevo stendere molta biancheria in una sola volta, mentre lo stendibiancheria verticale si è rivelato conveniente quando avevo bisogno di risparmiare spazio in ambienti più piccoli.

Ricorda di considerare anche altri fattori come la qualità dei materiali, la stabilità e la durata del prodotto quando scegli il tuo stendibiancheria. Spero che questa guida ti abbia fornito una panoramica utile per prendere una decisione informata e trovare il tipo di stendibiancheria più adatto alle tue esigenze.


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Al vino di base viene aggiunto lo zucchero di canna -parte de liquer de tirage-. In tale modo aumenta la pressione interna (poichè 4,2 grammi per litro sviluppando la pressione di una atmosfera e nella spumantizzazione si mettono 25 grammi per litro, nella bottiglia si sviluppano circa 6 atmosfere di pressione).

Successivamente si aggiungono lieviti selezionati, tenuti segreti dalle varie cantine di produzione, ed il vino cosi trattato viene imbottigliato con tappo a corona e coricato in cataste. In due mesi i lieviti (saccaromiceti), aggrediscono lo zucchero resistendo al grado alcolico ed alla pressione e si agglutinano permettendo la presa di spuma. La pressione viene controllata con la bottiglia in cima alla catasta nella quale è inserito un manometro.

Dopo circa due mesi i lieviti hanno consumato tutto lo zucchero e il grado alcolico del vino si è alzato insieme alla pressione interna.
Avvenuta la presa di spuma la bottiglia continua a stare accatastata per un periodo di tempo variabile dai 22 ai 48 mesi o più durante il quale lo spumante acquista i suoi caratteristici sentori: si dice che «sta sui lieviti», che vanno eliminati, essendo essi presenti come farina gialla in sospensione.

Trascorso il tempo di spumantizzazione la bottiglia viene scrollata, permettendo cosi ai lieviti di stare in sospensione, e messa in appositi portabottiglie detti pupitre, dove verrà segnata con della carta e successivamente girata di circa 1/8 di giro (remuage sur la pupitre). Il giro completo della bottiglia avviene in una settimana. Durante questo periodo la bottiglia viene anche alzata in piedi, facendo depositare i lieviti nei bicchierino presente sotto il tappo. Si procede infine alla sboccatura del vino: viene tolto il tappo con il bicchierino pieno di lieviti.

Negli anni passati tale operazione era fatta al volo da cantinari molto abili (degorgement a la voleè), al giorno d’oggi quest’ultima fase viene effettuata gelando la bottiglia con appositi macchinari (degorgement a la glace) che congelano la parte del tappo della bottiglia e dopo avere tolto la corona avviene l’espulsione automatica dei lieviti per pressione. Lo spumante ottenuto viene quindi rabboccato con un liquore detto di rabbocco (liqueur d’expedition), tenuto anch’esso segreto dalle cantine, dosando il quale si otterrà il gusto brut, extra sec, sec, demisec, doux.

Sarà poi tappato indicando sull’etichetta la data di sboccatura, anche se non obbligatorio per legge, e sarà lasciato riposare per almeno un paio di mesi. Dopo tale data è bene consumare il vino entro 10-12 mesi. Trascorso infatti questo periodo il vino appare stanco e il perlage diventa inesistente. Quando lo spumante non viene rabboccato si ha il pas dosè.


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Se desiderate utilizzare solo rimedi naturali piuttosto che detersivi chimici per le pulizie domestiche ecco qualche utile consiglio su come rimuovere le macchie di ruggine su diversi tessuti e materiali. La saggezza popolare ed i vecchi rimedi sono sempre sfruttabili anche per eliminare la ruggine.

Una vecchia grata di ferro arrugginita può essere ripristinata.
Avete presente quelle vecchie grate di ferro dall’aspetto oramai trasandato e quasi lugubre? Sembra che la ruggine non possa più essere eliminata e invece con un po’ di pazienza, un vecchio cancello o un’inferriata, torneranno a risplendere e a mettere in mostra i loro pregevoli decori.
Per iniziare, munitevi di guanti da lavoro e con carta vetrata fine grattate il ferro oramai ossidato dalle intemperie. Aiutatevi con del bicarbonato di sodio miscelato con acqua ( 70% di polvere e 30% di acqua).
Lasciate agire il prodotto per qualche ora poi pulite con un panno morbido ed infine lucidate con una vernice trasparente che rispetti l’ambiente.

Non scoraggiatevi se sugli indumenti si formano macchie di ruggine.
Purtroppo capita che alcuni abiti che hanno inserti in ferro come per esempio i comodi Jeans, procurino macchie di ruggine sulla stoffa che non vanno via neanche con le alte temperature. Prendete l’indumento e spruzzate sopra la macchia del succo di limone. Lasciate agire per qualche ora e poi passate sopra del sale grosso. Per un processo di ‘osmosi’, il sale assorbirà le particelle di ferro. Procedete infine con un normale lavaggio.

Aceto caldo per eliminare la ruggine dalle cornici di metallo.
Se una cornice in metallo presenta antiestetiche macchie di ruggine, fate bollire un litro di aceto ed aggiungete mezzo litro d’acqua. Immergete l’oggetto e lasciatelo per una notte. Il giorno dopo asciugatelo benissimo e poi strofinate sopra una cipolla tagliata a metà per non far ricomparire il problema. La medesima operazione è perfetta anche per altri piccoli oggetti di metallo.

Le piastrelle del bagno si sono macchiate? Borace e pietra pomice accorrono in vostro aiuto.
Se le piastrelle del bagno presentano qualche macchia di ruggine, mescolate della borace con del succo di limone e passatela sulle parti da trattare. Lasciate agire per qualche ora e poi strofinate delicatamente con una pietra pomice.

Se le vostre pentole di acciaio hanno formato della ruggine ricorrete alla cola.
Sembra strano ma la cola riesce a rimuovere le macchie di ruggine che si sono formate sulle pentole d’acciaio anche se sono di grandi dimensioni. Cospargete il liquido sulla macchia e lasciate agire per qualche minuto poi strofinate energicamente con un panno non abrasivo. Se le macchie sono piccole, imbevete direttamente il panno con la bevanda e poi strofinate sulla macchia di ruggine.

 


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