Da qualche tempo ho cercato di migliorare tutte le mie abitudini, eliminato molti prodotti confezionati a favore dell’homemade e dell’autoproduzione.
Da quando la centrifuga Philips Viva Collection è arrivata ho risolto rapidamente la ricerca della bevanda perfetta.
La soluzione migliore per proporle frutta e verdura in un unico centrifugato. Frutta e verdura di stagione, sana, senza aggiunta di zuccheri (ok, ogni tanto ci mettevo quello di canna).

Avevo già una vecchia centrifuga ereditata dalla suocera, ma è quasi sempre rimasta nell’armadietto in cucina perché era troppo macchinosa da pulire, la spugna si incastrava sempre nel filtro e aveva parti spigolose dove la polpa rimaneva irrimediabilmente incastrata.
Lo ammetto, su questo punto in particolare sono partita prevenuta, il solo pensiero di smontare la centrifuga e impazzire per pulirla mi scoraggiava.
Ma solo estraendo dalla scatola la Centrifuga Philps Viva Collection e disponendo i pezzi sul bancone la mia incertezza si è dissipata.
Tutti i componenti possono essere lavati in lavastoviglie (100 punti a suo favore!), ma molto spesso lavavo con acqua calda filtro, e componenti raccogli polpa. Basta davvero una passata sotto l’acqua corrente appena finito di usarla e il gioco è fatto! Fantastico! E rimontarla è altrettanto semplice, tutti i componenti si incastrano facilmente e perfettamente, a prova di imbranata cronica come me!
E’ estremamente sicura, mi diverto molto a preparare insieme le nostre centrifughe. Lei sceglie gli ingredienti e sotto la mia supervisione li inseriamo nella centrifuga, il più delle volte senza nemmeno pretagliarli grazie al tubo di inserimento XL (bel 75mm!), un risparmio di tempo non da poco. Nonostante non sia un modello destinato a un utilizzo professionale, la centrifuga è potente e risulta essere in grado di lavorare quasi tutti gli ingredienti.
Ci si sente anche “viziati” a preparare tutte queste sane centrifughe. Scegli il gusto che più ti piace, la frutta e la verdura freschissima e dai sfogo alla sperimentazione.
Farle che è possibile bere cose buone e gustose senza dover ricorrere al succo confezionato è stato per me molto importante. Una buona e sana alimentazione passa anche dall’acquisizione di queste piccole consapevolezze. E la centrifuga Philips Viva Collection ci ha permesso tutto questo!
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L’arredamento basilare di una camera da letto prevede la presenza di un armadio e di due comodini. I comodini nelle camere da letto svolgono delle funzioni fondamentali perché, oltre a fungere da punto di appoggio per l’abat jour, nei cassetti possono ospitare biancheria o altri oggetti di uso comune. Inoltre, contribuiscono allo stile dell’ambiente, rendendolo confortevole e curato.
I comodini dovrebbero essere scelti soltanto dopo aver deciso le dimensioni del letto e dell’armadio, tenendo conto anche dell’ingombro determinato dall’apertura delle ante. Se la stanza da letto è particolarmente piccola, una buona soluzione è ricorrere alle ante scorrevoli. Un dettaglio molto importante riguarda l’altezza del letto, compreso di materasso, che dovrebbe essere sempre maggiore rispetto a quella dei comodini. I comodini nelle camere da letto possono essere classici, moderni o retrò indipendentemente dallo stile del resto della mobilia. Inserire un complemento differente consente di avere un effetto stupore e asimmetrico di grande attualità.
Per venire incontro alle esigenze di chi deve sfruttare tutti gli spazi o di chi preferisce comodini alternativi, l’industria del mobile propone bellissimi comodini sospesi, alcuni dei quali dotati di cassetti. Realizzati in materiali vari, compreso il ferro, sono una delle tendenze del momento perché uniscono design e praticità. I colori dei comodini nelle camere da letto devono essere in accordo con le pareti, il pavimento e gli armadi ma anche gli scendiletto. Nelle stanze da letto più spaziose i comodini possono essere grandi ed importanti mentre in ambienti piccoli è preferibile optare per modelli semplici, poco elaborati e di colori chiari o neutri.
Se si desidera una stanza da letto classica, il consiglio è di optare per modelli bombati di legno con finitura opaca mentre per un arredamento più attuale si possono scegliere pezzi unici perché creati con materiali di riciclo o perché di alto design. Sono tante le proposte dove lo stile classico viene reinventato ed ammodernato, grazie a piccoli dettagli, come per esempio le maniglie che possono avere forme inusuali, come piccoli boccioli anche in versione gioiello. I comodini nelle camere da letto dei bambini possono avere linee semplici e lineari e di materiali resistenti ed antigraffio. E’ anche possibile valutare l’ipotesi di acquistare due comodini diversi l’uno dall’altro sia per colori che per estetica, perfetti per chi ama le soluzioni alternative e di rottura.
I comodini nelle camere da letto possono rinnovare, con una spesa contenuta, l’intero ambiente rendendolo non soltanto più bello ma anche creativo. In commercio si trovano dei comodini da rifinire secondo il proprio gusto personale perché si può scegliere la finitura, i colori, le eventuali decorazioni e la tipologia delle maniglie. Un’alternativa ai comodini di produzione industriale sono realizzati dagli artigiani che, non di rado, li propongono in legno massello, per esempio di ciliegio, con decorazioni di fantasia o ispirate alla tradizione locale.
Per completare l’arredamento della zona notte bisogna valutare la scelta di una cassettiera o di un comò, che non per forza deve essere dello stesso stile. Un effetto ricercato ed elegante può essere raggiunto inserendo una cassettiera in stile shabby chic o classica fra comodini moderni, anche d’avanguardia.
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Il prezzo dell’energia elettrica è diminuito in questo trimestre, è vero, ma quanti di voi sanno che l’impatto di questa diminuzione porterà gli italiani a risparmiare soltanto 5 euro in bolletta? Come fare quindi per risparmiare realmente sul costo dell’energia elettrica?
Le risposte, le soluzioni e gli accorgimenti sono numerosi ma in questo articolo parleremo soltanto degli elettrodomestici e del loro impatto sulle bollette.
Dovete sapere che non molto tempo fa è stata fatta un’analisi, intervistando a campione i cittadini italiani per cercare di capire quali elettrodomestici, secondo il pensiero comune, attaccano con più aggressività la bolletta. Il risultato? Non è tutto come sembra. L’Aires, l’Associazione italiana che riunisce tutti i principali venditori di elettrodomestici nel nostro Paese, che ha svolto l’indagine, ha rivelato che 1 persona su 3 attribuisce i maggiori dispendi energetici ai soliti tre elettrodomestici: il phone, il ferro da stiro e la lavatrice. Sarà davvero così? No, non proprio.
I principali responsabili sono il condizionatore, l’asciugatrice, la lavatrice e il frigorifero. Prendiamo dal mazzo un elettrodomestico a caso, la lavatrice, e partiamo da quello, vedendo nel dettaglio cosa si può fare per contenere i consumi.
Dovete sapere che acquistare una classe A o superiore (A+, A++ e A+++) e azionarla soltanto la sera non sono le uniche soluzioni a vostra disposizione, esistono altri trucchi per limare ulteriormente sprechi e costi. Il lavaggio a 40 gradi, l’assenza del prelavaggio e la macchinata a pieno carico ne sono un esempio.
Il frigorifero è un altro dei principali colpevoli, in quanto è l’unico elettrodomestico a conti a stare accesso 365 giorni l’anno. In media è stato calcolato consumi all’incirca dai 100 ai 240 kilowatt ogni ora. Al di là della solita classe, più è alta minori saranno i consumi, gli accorgimenti che ci sentiamo di darvi sono
-Acquistare l’elettrodomestico in base al nucleo familiare
-Evitare di aprirlo in continuazione e di introdurre alimenti caldi
-Regolare la temperatura intorno ai 3/4 gradi
-Non riempirlo eccessivamente, più il frigorifero risulta appesantito maggiore energia elettrica servirà per raffreddarne il contenuto
Per quanto riguarda l’asciugatrice c’è poco da dire, il consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di non utilizzarla o quantomeno comprare un’asciugatrice a gas e limitarne gli utilizzi.
Il condizionatore invece, utilizzato dai più soltanto durante il periodo estivo, è un apparecchio il cui è utilizzo ci sentiamo caldamente di consigliarvi di diminuire. La ragione risiede nell’impatto che potrebbe avere sulla salute. Una valida alternativa è quella di impostarlo in modalità deumidificatore.
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La bioarchitettura è una disciplina che cerca di individuare il corretto equilibrio tra la salute e il benessere fisico e psichico di chi abita in una determinata casa, e la salute e il benessere degli elementi naturali che la circondano, in quando comunque indissolubilmente legati. È una disciplina che prende quindi in considerazione la casa nella sua totalità, dalla scelta dei materiali più idonei all’impiantistica, all’arredamento.
Origini
Sulla scia della presa di coscienza collettiva che negli anni Settanta ha portato alla luce per la prima temi quali ‘ecologia’ e ‘risparmio energetico’, nasce nello stesso periodo anche la Bioarchitettura, che inizia ad essere studiata e applicata in Germania dopo che la crisi energetica del 1973 mise in ginocchio il mondo intero. Chiamata anche architettura bioclimatica, questa disciplina incominciò a ricercare fonti di energia alternative agli idrocarburi per fornire le abitazioni dell’energia necessaria per ‘funzionare’.
Gli operatori del settore edilizio iniziarono a valutare seriamente la possibilità di fornire le abitazioni che costruivano di quell’energia alternativa che, più delle altre, è accessibile a tutti e praticamente in qualsiasi posto: l’energia del sole. Dalla Germania l’interesse per questa nuova disciplina si diffuse a macchia d’olio in tantissime altre nazioni europee, negli Stati Uniti e addirittura in Africa.
Se escludiamo il celebre architetto F. L. Wright che aveva precedentemente realizzato alcune costruzioni basandosi sui principi di quella che allora veniva chiamata architettura climatizzata, come la famosissima Casa sulla cascata, i primi esempi di architetture a energia solare realizzati in Europa e negli Stati Uniti avevano le sembianze di veri e propri manifesti culturali.
L’aspetto esteriore di queste costruzioni, infatti, sembrava voler urlare al mondo la potenza dei propri sistemi per la raccolta dell’energia; i segni architettonici che caratterizzavano questi edifici dichiaravano apertamente la necessità di sostenersi in modo ecologico, appoggiandosi a materiali biocompatibili. Un esempio di questa tendenza è la Casa di Acorn Close, nata nel 1981 in Inghilterra, che sfrutta nel miglior modo possibile fenomeni naturali quali l’inerzia termica, l’effetto serra, l’effetto camino e altri effetti creati naturalmente dal clima stesso.
Una volta adottata una visione ecologica e naturalistica dell’edilizia, gli architetti che più degli altri aderirono a questa nuova filosofia del costruire iniziarono a ricercare sistemi sempre nuovi e sempre più naturali per creare energia, e non solo per disperderla.
Parliamo di una vera e propria scuola di architetti e di arredatori che si impegnarono per sposare il più armoniosamente possibile la bellezza interna ed esterna delle case con questi nuovi valori improntati all’ecologia. In questo modo il rispetto per la natura e l’incremento della vivibilità andavano di pari passo con una grande attenzione all’estetica.
Elementi come l’illuminazione, l’isolamento termico, l’ombreggiamento e la ventilazione, la deumidificazione e la protezione dalle precipitazioni atmosferiche divennero materia di grandi sperimentazioni che portarono alla concezione di nuove ‘regole’ edilizie.
Non mancarono nemmeno gli architetti che cercarono di portare nelle loro costruzioni anche alcuni elementi attinti dalle culture etniche di tutto il mondo, sfruttando un millenario sapere su come utilizzare nel migliore dei modi quello che la natura regala all’uomo e valorizzando al meglio le risorse naturali, in una grande armonia con il mondo naturale. Un esempio di questa nuova filosofia del costruire è la “Casa per abitazione”, edificata nel 1993 in Francia, a Lyon Vaise.
Caratteristiche
Un numero sempre maggiore di persone sono ogni giorno più consapevoli del grande, grandissimo valore della salute e ognuno cerca solo il meglio per sé e per la propria famiglia, sia per quel che riguarda l’alimentazione, che per quello che indossa che per i materiali con cui è realizzata la propria casa.
Il fine è quello di non essere più circondati da elementi disarmonici ma soprattutto tossici: da questa esigenza è nato, negli ultimi decenni, un nuovo modo di affrontare la vita e di rapportarsi ad essa; un modo pi attento, più ecologico, più rispettoso nei confronti di una natura che da sempre ci ospita e ci nutre. La prima, vera grande ristrutturazione a cui stiamo assistendo, quindi, è quella relativa al nostro ‘modus vivendi’: c’è, infatti, chi ha deciso di trasferire questi nuovi valori a tutto quello che ci circonda, prima tra tutti la casa, sia nella sua architettura che nell’arredamento.
Risulta essere ormai assodato che condurre la propria esistenza in un ambiente sano migliora la qualità della vita, e al sempre crescente numero di persone che abbracciano questo nuovo stile di vita si affianca un numero sempre maggiore di professionisti dell’edilizia che rivolgono un’attenzione particolare anche agli aspetti funzionali ed ecologici delle loro costruzioni. Dalla sapiente combinazione di questi elementi deriva una vita domestica di qualità superiore, e sono in tanti a crederlo e a metterlo in pratica, applicando questo pensiero alle diverse fasi della progettazione e della realizzazione di una costruzione.
Prima di tutto, l’esposizione della facciata di ingresso dovrebbe essere rivolta verso sud, in modo che possa usufruire il più possibile della luce e del calore del sole. Per quel che riguarda gli ambienti della casa, questi vanno posizionati nelle giuste aree, individuate in base alla perfetta combinazione tra ombra e luce. In più, per avere la certezza che la casa possa ‘respirare’ adeguatamente non viene utilizzato alcun tipo di materiale isolante come colle sintetiche, pavimentazioni in cemento, coloranti impermeabili e tutto quello che potrebbe inquinare gli ambienti interni ed precludere il necessario passaggio di aria, di modo che le esalazioni, i vapori e l’aria viziata non costituisca un danno per la salute. Sono numerosi, infatti, gli studi che hanno rivelato che le esalazioni nocive possono portare a problemi di respirazione, cefalee, nausee e altri disturbi.
Sembra che anche i climatizzatori possano non essere apparecchiature salubri in quanto vi si annidano batteri che, se i filtri d’aria non vengono cambiati con regolare frequenza, potrebbero essere diffusi nell’aria. Questo è il motivo per cui vengono studiati sistemi sempre nuovi per l’areazione che, insieme all’abitudine di aprire regolarmente le finestre per permettere il ricambio dell’aria, cercano di limitare i danno causati dal ricircolo continuo di aria viziata.
Allo stesso modo, anche i sistemi di riscaldamento, in particolar modo le stufe elettriche, possono essere causa di una drastica diminuzione dell’ossigeno, oltre che consumare quantità eccessive di energia. Per assicurarsi che nella propria casa vi sia una buona qualità dell’aria è consigliabile circondarsi di piante, che trattengono l’anidride carbonica e liberano ossigeno, mentre le foglie trattengono fuliggine e pulviscolo. Anche il terriccio è molto utile per la salubrità dell’aria, poiché i microorganismi che contiene sono in grado di assorbire esalazioni nocive come l’ossido di carbonio e altri gas, con un effetto simile a quello di una spugna.
Materiali
I bioarchitetti perfezionarono via via le loro ricerche per quel che riguardava le tecniche di costruzione e la scelta dei materiali, rendendo gli edifici sempre più “vivi”. Risorse naturali come l’acqua, la luce, la vegetazione per arrivare fino alle caratteristiche sonore dell’ambiente attorno veniva utilizzate nel modo più sapiente per creare situazioni abitative definite “reattive”, ossia perfettamente in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici e all’ambiente esterno.
Le costruzioni di nuova generazioni sono quelle in cui la sperimentazione sui materiali è più avanzata: questi infatti vengono selezionati in base al criterio del massimo rendimento, del minimo impatto ambientale e dei costi contenuti e sono la pietra, il legno, la calce e il gesso. I nuovi materiali hanno necessariamente portato a un nuovo studio dei costi e dei processi di produzione dei materiali, e delle eventuali emissioni nocive: questo ha portato alla progressiva sostituzione di elementi vecchi e nocivi per la salute come vernici, colle, smalti e pitture chimiche con altri prodotti di origine naturale come vernici create con pigmenti naturali e cera d’api, ossia i materiali che veniva utilizzati un tempo.
Dove costruire
I bioarchitetti e gli esperti di settore non solo scelgono attentamente tutti i materiali, ma prestano anche un’attenzione particolare alla conformazione geologica del terreno dove andrà edificato l’edificio, agli eventuali corsi d’acqua sotterranei che possono rivelarsi dannosi per la salute di chi ci abita sopra, ai cavi elettrici dell’alta tensione o a elementi radioattivi che potrebbero essere presenti nel terreno o nell’atmosfera circostante. Un buon architetto analizza tutto con la massima attenzione di modo che nulla sfugga al suo attento esame.
C’è una scuola di pensiero che sostiene che tutto il pianeta sia percorso da un reticolo elettromagnetico a cui hanno conferito il nome di “rete di Hartmann”: una rete invisibile che risulta particolarmente nociva per gli abitanti del pianeta nei punti dove le linee si incontrano, i cosiddetti nodi.
L’effetto negativo di questi nodi può venire ulteriormente amplificato dalla qualità non eccelsa dei materiali utilizzati per l’edificazione, dalla presenza di giacimenti minerari, crepacci o corsi d’acqua sotterranei. In ogni caso, non è ancora stata dimostrata l’effettiva nocività di questa rete sul nostro organismo quindi per il momento siamo ancora in una fase teorica. Chi avesse qualche dubbio può in ogni caso chiedere a un esperto una perizia effettuata con un geomagnetometro per rilevare insolite alterazioni nel campo magnetico.
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La nostra redazione ha selezionato i migliori tostapane sul mercato per potenza, pinze di cottura, sistema di estrazione dei toat. Leggi la recensione per conoscere le nostre opinioni su caratteristiche, prezzi e offerte dei migliori tostapane in commercio.

Come Scegliere un Tostapane
Quando si tratta di scegliere un tostapane, ci sono diversi fattori da prendere in considerazione per assicurarti di acquistare il prodotto giusto per le tue esigenze. Ecco alcuni elementi da valutare:
Numero di Slot: I tostapane più comuni sono disponibili con due o quattro slot. Se hai una famiglia numerosa o ti piace fare la colazione insieme a qualcun altro, un tostapane a quattro slot potrebbe essere la scelta migliore.
Larghezza e Lunghezza degli Slot: Se preferisci il pane di un tipo particolare, come il pane fatto in casa o i bagel, assicurati che lo slot del tostapane sia abbastanza largo e lungo per adattarsi a questi tipi di pane.
Regolazione della Tostatura: La maggior parte dei tostapane ha un controllo che ti permette di regolare il livello di tostatura, così puoi avere il tuo pane tostato esattamente come ti piace.
Funzioni Extra: Alcuni tostapane offrono funzioni extra come la tostatura su un solo lato, ideale per i bagel, la funzione di scongelamento per pane congelato, o la funzione “un po’ di più” per dare al pane un po’ di tostatura extra senza bruciarlo.
Facilità di Pulizia: Cerca un tostapane con un vassoio raccogli briciole estraibile per facilitare la pulizia.
Design e Materiale: Il tostapane dovrebbe essere in armonia con il resto della tua cucina. I modelli in acciaio inossidabile sono popolari per il loro aspetto pulito e moderno, ma sono disponibili anche in una varietà di altri colori e stili.
Sicurezza: Alcuni tostapane hanno funzioni di sicurezza come l’arresto automatico e l’estrazione del cavo per evitare incidenti.
Marca e Prezzo: Infine, tieni in considerazione il marchio e il prezzo. Mentre alcune marche sono note per la loro qualità e durata, ci possono essere anche tostapane di ottima qualità a un prezzo più basso.
Ricorda, leggi sempre le recensioni degli utenti per il modello che stai considerando per avere un’idea della sua affidabilità e prestazioni.
Recensioni Tostapane
De Longhi CTE 2303 BK
Nonostante si collochi nella fascia di prezzo più bassa, questo modello vanta semplicità e robustezza.
Ha una potenza di 550 W e consente di regolare digitalmente il grado di tostatura della fetta. Sono due i vani presenti e due, di conseguenza, le fette che si possono inserire.
A nostro parere, comoda la presenza del cassettino raccoglibriciole estraibile e di una griglia scalda briosche da inserire sopra la fessura principale, per poter variare la colazione e far fronte a ogni esigenza. La sua potenza è di 550 W.
Philips HD2589 Daily Collection
Il modello proposto da Philips rappresenta, secondo la nostra opinione una valida opzione per chi vuole contenere la spesa ma senza rinunciare a solidità e sicurezza.
Sono 7 le funzioni che consentono di regolare il grado di tostatura desiderato ma il ciclo di cottura si può interrompere in qualsiasi momento nel caso si cambi idea. Comoda la funzione che spegne automaticamente il tostapane nel caso in cui del pane rimanga incastrato all’interno.
Inoltre, le pareti esterne sono isolate e rimangono dunque sempre fredde, per evitare il rischio scottature per grandi e piccini. Con questo apparecchio è possibile tostare e scongelare, anche contemporaneamente, e, naturalmente, scaldare.
Dotato di cassettino raccoglibriciole estraibile, piedini antiscivolo e di due fessure comode, questo modello è in acciaio inox spazzolato, con la parte superiore in cromo ed ha una potenza di 650 W. Il suo cavo misura 0.9 m e si avvolge facilmente nel vano apposito.
Smeg TSF02SSEU
Questo tostapane è uno dei modelli di punta della Smeg e, in linea con lo stile di questa azienda, il suo design fa chiaramente l’occhiolino agli anni 50.
Il corpo è robusto, in acciaio cromato, mentre la base e il top sono in acciaio cromato opaco. E’ dotato di due scomparti capienti, per tostare quattro fette di pane alla volta.
Le fette vengono centrate ed espulse automaticamente a fine cottura. Il cassetto raccoglibriciole, in acciaio inox, è facilmente estraibile e lavabile. Questo modello ha un cavo lungo 1 m avvolgibile nel vano integrato.
Il peso dell’intero apparecchio è di 3,360 kg ed è dotato di piedini antiscivolo che lo rendono stabile e sicuro. Buone anche le funzioni disponibili: 6 livelli di doratura disponibili e 3 programmi impostabili sulla manopola retroilluminata per riscaldare, scongelare e preparare i bagel. Buona anche la potenza, di 1500 W, al livello dei tostapane professionali.
Dati il peso e la bellezza estetica, si tratta di sicuro di un modello da lasciare a vista in cucina e non da riporre dopo ogni uso.
Kenwood Tostiera elettrica TTM312
Questo modello è dotato di dieci funzioni per scegliere il grado di tostatura preferito e, grazie alle pinze in alluminio in dotazione, può tostare due fette di pane alla volta. Durante la cottura, permette di far risalire leggermente le fette, così da controllarne la doratura.
Inoltre, è possibile selezionare 2 temperature di cottura per scaldare pane ma anche prodotti più delicati e consente di impostare la tostatura su un solo lato della fetta. Anche questo modello ha il cassettino raccoglibriciole estraibile e cavo avvolgibile.
Secondo la nostra opinione il plus di questo elettrodomestico è la tecnologia Peek & View che consente il controllo della doratura senza interromperla. L’apertura dove vengono inserite le pinze è lunga e regolabile in larghezza fino a 6 cm. Questo consente di usare l’apparecchio non solo per il pane in cassetta ma anche per baguette, ciambelle, muffin e ciabatte.
Solido e compatto, questo modello pesa 2,45 kg, è completamente in alluminio spazzolato ed è dotato di manici isolanti. Ha una potenza di 1066 W.
Ariete T-Brunch metal
Anche questo modello si colloca nella fascia di prezzo bassa, ma è caratterizzato da un design elegante e contemporaneo.
E’ possibile regolare il termostato su sei livelli, così da decidere il grado di tostatura ma in ogni caso è la macchina stessa a espellere la fetta di pane una volta cotta, così da scongiurare il rischio di bruciature.
Oltre a tostare, inoltre, questo modello riscalda e scongela ed è quindi utile anche per rendere più fragrante il pane del giorno prima.
Facile da pulire, è dotato dell’immancabile cassetto raccoglibriciole estraibile e di cavo avvolgibile. Secondo la nostra opinione la potenza è buona, 800 W, e il peso è di circa 1,5 Kg.
Anche in questo caso non manca l’attenzione alla sicurezza: dotato di marchio di conformità CE, il prodotto ha pareti esterne isolate e dunque sempre fredde e piedini antiscivolo che lo rendono stabile.
Imetec Dolcevita TS1
500 W di potenza per questo modello dal design morbido e pulito.
Sono cinque i gradi di tostatura che si possono impostare attraverso un semplice timer dotato di autospegnimento.
Due, invece, le fessure in cui inserire le pratiche pinze. Secondo la nostra opinione uno dei plus di questo elettrodomestico è dato dal fatto che tutti gli accessori metallici (pinze e cassettino raccoglibriciole) si possono lavare facilmente in lavastoviglie.
Il cavo, lungo 0,9 m, si avvolge in modo molto semplice del vano interno rendendo semplice e pratico riporre l’apparecchio dopo l’uso. Il peso è di 1,8 kg e le dimensioni sono piuttosto compatte, per un uso quotidiano pratico e comodo: 31,4 x 26,6 x 22,4 cm.
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