Quando si parla di cucina italiana, è impossibile non citare uno degli ingredienti che ha contribuito a creare alcune delle ricette più amate del Bel Paese: il guanciale. Prodotto tipico della tradizione laziale, il guanciale è un salume ottenuto dalla guancia del maiale e ha un gusto unico e inconfondibile che arricchisce piatti come l’amatriciana o la carbonara. Nonostante la sua grande importanza in cucina, non tutti sanno come conservarlo correttamente per mantenerne freschezza e sapore.

Da appassionata di cucina e di prodotti tipici italiani, mi sono trovata più volte a dover conservare il guanciale, e ho imparato che alcune precauzioni possono fare la differenza. Prima di passare alle indicazioni su come conservarlo, però, vediamo più da vicino le caratteristiche di questo prelibato salume.

Caratteristiche Guanciale

Il guanciale, con il suo caratteristico sapore robusto e carnoso, è un ingrediente essenziale in molti piatti italiani tradizionali. Per preservare la sua freschezza e il suo gusto unico, è di fondamentale importanza conoscere e seguire le giuste tecniche di conservazione del guanciale.

Conservazione alla giusta temperatura
La prima regola d’oro nella conservazione del guanciale riguarda la temperatura. Questo salume deve essere tenuto in un ambiente fresco e asciutto, lontano da fonti di calore diretto e da forti variazioni di temperatura. Idealmente, la temperatura dovrebbe oscillare tra i 10 e i 15 gradi Celsius. Un luogo come una cantina o una dispensa fresca sarebbe l’ideale, ma se non ne disponi, il frigorifero sarà una buona alternativa, purché il guanciale non sia esposto a temperature troppo basse.

Modalità di conservazione in frigorifero
Nel caso in cui tu scelga di conservare il guanciale in frigorifero, è importante farlo correttamente per mantenere la qualità del salume. Il guanciale deve essere avvolto in un panno di cotone o in carta da forno, che permettono al salume di “respirare” mantenendo al contempo la sua umidità naturale. Evita l’uso di pellicola trasparente o alluminio, in quanto possono provocare la formazione di condensa che può compromettere la qualità del guanciale. Un pezzo di guanciale correttamente conservato può durare diverse settimane in frigorifero senza perdere il suo sapore distintivo.

Gestione del taglio
Quando acquisti un pezzo intero di guanciale, è consigliabile tagliarlo solo al momento del suo utilizzo. Questo perché una volta tagliato, il guanciale inizia a perdere la sua freschezza molto più rapidamente. Se hai bisogno solo di una piccola quantità di guanciale per una ricetta, taglia solo la quantità necessaria e conserva il resto come un pezzo intero.

Circolazione dell’aria
Per conservare al meglio il guanciale, è importante garantire una buona circolazione dell’aria. Non dovresti mai conservare il guanciale in contenitori ermetici, in quanto l’umidità intrappolata può portare alla formazione di muffa e alterare il sapore del salume.

Controllo regolare
Infine, è importante controllare regolarmente il tuo guanciale durante la conservazione. Assicurati che non ci siano segni di muffa o un odore sgradevole. Inoltre, il grasso del guanciale deve mantenere un aspetto bianco o leggermente giallo, e la parte di carne deve avere un colore rosato. Qualsiasi cambiamento di colore o odore può indicare che il guanciale non è più buono da consumare.

In conclusione, la conservazione del guanciale richiede attenzione e cura, ma con i consigli giusti, puoi assicurarti che il tuo guanciale

Conclusioni

Spero che queste indicazioni ti aiutino a conservare il tuo guanciale nel migliore dei modi, mantenendo intatto tutto il suo gusto e la sua freschezza.

Per concludere, vorrei condividere con te un aneddoto personale. Una volta, acquistai un bel pezzo di guanciale da un produttore locale durante una visita in Umbria. Non avendo esperienza su come conservarlo, decisi di avvolgerlo nella pellicola e metterlo nel frigorifero. Quando lo utilizzai qualche settimana dopo per preparare un’amatriciana, mi resi conto che il sapore non era come mi aspettavo. Da allora, ho sempre fatto attenzione a come conservare il guanciale, seguendo i consigli che ti ho dato oggi. Da quando ho adottato queste precauzioni, il mio amatriciana è tornata ad essere perfetta!

Conservare correttamente il guanciale è fondamentale per godere al massimo del suo sapore unico. Ricorda, la pazienza e l’attenzione ai dettagli fanno sempre la differenza in cucina.


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La forza del vapore è un alleato contro lo sporco più ostinato, in grado di garantire una pulizia impeccabile di tutte le superfici senza troppa fatica.

Caratteristiche dei pulitori a vapore

Sanitari, pavimenti, vetri, fornelli… con il vapore è possibile detergere ogni superficie e ambiente della casa in modo ecologico e impeccabile.

Gli apparecchi a vapore, infatti, sono dotati di una caldaia o di un serbatoio che porta l’acqua a una temperatura che varia tra i 120 e i 150 gradi.

Questo calore scioglie i grassi e lo sporco e permette di rimuovere, senza strofinare, macchie e incrostazioni, eliminando anche germi, batteri e acari della polvere.

In commercio sono disponibili diversi modelli, relativamente ai quali è possibile vedere questo sito per dettagli tecnici, alcuni di piccole dimensioni, come le pistole, estremamente maneggevoli e adatte alla pulizia di piccole superfici come ad esempio lampadari, fornelli, rubinetti.

In generale comunque tutti gli apparecchi sono dotati di accessori da utilizzare in base alla necessità: spugne per vetri e specchi, spazzole per le piastrelle, panni per pavimenti.

Il pulitore a vapore, infatti, è particolarmente indicato per la pulizia di piastrelle, porte della doccia, piani di lavoro, lavelli, rubinetti, forno e fornelli, moquette e tappeti, vetri e specchi, e si può utilizzare anche per rinfrescare materassi, cuscini e tende.

Tutto con il semplice utilizzo di acqua del rubinetto, senza detersivi, con un risultato davvero sorprendente e in modo facile e veloce.

Come pulire con il vapore

Il vapore è un eccellente strumento di pulizia naturale e non tossico che può essere utilizzato per pulire e disinfettare una varietà di superfici. Ecco una guida generale su come pulire con il vapore:

Cosa Ti Serve:
Un pulitore a vapore. Questi possono essere acquistati o affittati e vengono in una varietà di modelli, compresi quelli portatili e modelli a cilindro più grandi.

Leggi il manuale dell’utente. Prima di utilizzare un pulitore a vapore, leggi attentamente le istruzioni del produttore. Ciò ti fornirà informazioni importanti su come usare correttamente l’apparecchio e sulle superfici che possono essere pulite in sicurezza.

Prepara l’area. Rimuovi oggetti di grandi dimensioni o molto sporchi. Il vapore può pulire e disinfettare, ma non rimuove fisicamente lo sporco, quindi dovresti pulire grossolanamente l’area prima di utilizzare il pulitore a vapore.

Riempire il pulitore a vapore. Riempire il serbatoio del pulitore a vapore con acqua. Alcuni modelli possono richiedere acqua distillata per prevenire l’accumulo di calcare.

Riscalda il pulitore a vapore. Accendi il pulitore a vapore e lascia che si riscaldi. Questo di solito richiede qualche minuto.

Inizia a pulire. Una volta che il pulitore a vapore è pronto, puoi iniziare a pulire. Passa l’ugello del vapore lentamente sulla superficie che stai pulendo, permettendo al vapore di fare il suo lavoro. Non affrettare il processo, il vapore ha bisogno di tempo per funzionare.

Asciugare. Dopo aver pulito con il vapore, asciuga le superfici con un panno asciutto per rimuovere l’umidità residua e prevenire la formazione di muffe.

Cosa Puoi Pulire con il Vapore
Pavimenti in legno sigillato e  piastrelle
Tappeti e tappeti (prova in un’area nascosta prima per essere sicuro che non danneggi il colore)
Piastrelle e fughe nel bagno
Forni e piani di cottura
Vetri e specchi
Superfici dei mobili

Attenzione
Non tutti i materiali sono adatti alla pulizia a vapore. Evita di usare il vapore su superfici porose, pitture a base d’acqua, superfici verniciate, marmo, stucco o qualsiasi altro materiale che può essere danneggiato dall’umidità o dal calore.

La pulizia a vapore può essere un metodo efficace per rimuovere sporco e germi senza l’uso di prodotti chimici. Tuttavia, come con qualsiasi strumento di pulizia, è importante utilizzarlo correttamente per ottenere i migliori risultati.


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La muffa è un “fungo” che ha caratteristiche di colore tipicamente nero, grigio, o bianco, che trova un ambiente perfetto per crescere ed espandersi in abitazioni mal coibentate con un alto grado di umidità.
La muffa si manifesta in ambienti dove si forma la condensa (formazione di goccioline d’acqua). Per attecchire e svilupparsi, la muffa necessita di quattro condizioni essenziali contemporaneamente: temperatura alta all’interno e bassa all’esterno, presenza di spore, luce scarsa, acqua, (cioè la condensa).

Come limitare la creazione della muffa

Le errate abitudini di riscaldamento e di ventilazione della casa insieme alle cattive abitudini casalinghe possono portare alla creazione di muffa all’interno dell’appartamento.
Innanzitutto, per cercare di prevenire la creazione della muffa bisogna seguire alcuni semplici e pratici consigli.
All’interno del bagno, quando ci si lava è opportuno limitare gli schizzi sulle pareti in quanto potrebbero essere assorbiti dal cemento. In questo caso, si consiglia di asciugare la superficie e detergerla subito con un panno di acqua ossigenata a 12 volumi.
Ricordarsi sempre che la muffa si alimenta con vapore, acqua e umidità. È opportuno quindi aprire subito le finestre quando ci si lava, per garantire un sufficiente ricambio d’aria, in modo da evitare la formazione di vapore. Inoltre si trovano in commercio delle piante tropicali che si nutrono di umidità, perfette da mettere in bagno, funzionali e ornamentali.
Quando si lavano i panni, sopratutto durante il periodo invernale, si consiglia di evitare di asciugarli dentro la casa per prevenire la formazione di umidità.
Se si tinteggiano le pareti, si consiglia di scegliere una pittura a calce, comunque traspirante al fine di evitare il proliferare delle spore all’interno dell’ambiente.
Inoltre nelle stanze dove la muffa ha attecchito sarebbe opportuno utilizzare un deumidificatore.
Evitare l’eccesso di acqua nelle piante in quanto non fanno altro che alimentare la muffa sui muri.

Eliminare la muffa su muri, pareti e piastrelle

La muffa sui muri va eliminata con molta cura, facendo attenzione a non trascurare gli angoli dove i funghi si annidano più spesso e diventano più difficili da eliminare.
Le mura della cucina e del bagno sono quelle più a rischio in quanto il vapore che si genera da docce e bagni caldi o dalla cottura degli alimenti contribuisce alla formazione delle macchie. A tal proposito si consiglia di installare una ventola in bagno e cucina lasciandola accesa almeno 15 minuti dopo essere usciti dagli ambienti.
Per rimuovere la muffa sui muri si può preparare una miscela composta da due cucchiai di aceto bianco e una tazza d’acqua demineralizzata (che può essere prodotta anche dalla pompa di calore). Dopo aver applicato la soluzione sulla parte da trattare è opportuno lasciarla agire almeno per 10-15 minuti prima di effettuare il risciacquo. In alcuni casi, è necessario munirsi di uno spazzolino vecchio per togliere ogni traccia di muffa, e in particolar modo nelle fessure (fughe) tra le mattonelle.
Se dovesse essere difficile eliminare la muffa con il metodo precedente è necessario ricorrere a un trattamento diverso a base di estratto di semi di pompelmo. L’estratto di semi di pompelmo si può acquistare in erboristeria o anche in negozi di prodotti biologici.
Per preparare la miscela bastano 20 gocce di estratto sciolte in due tazzine piene d’acqua da passare direttamente sulla muffa. Si consiglia di evirare di sfregare spugnette o stracci per tamponare il prodotto in quanto lo sfregamento potrebbe portare a una dispersione delle spore in altre parti della parete.
Un altro metodo è quello di combinare insieme 2 cucchiaini di tea tree oil con due tazze di acqua bollente. Mettere il tutto in un flacone spray, agitare e spruzzare. Si consiglia di non risciacquare. Questa soluzione può essere conservata per molto tempo.
Dopo aver seguito almeno uno di questi metodi, quando la muffa sarà rimossa completamente, si consiglia di verniciare le pareti con apposite tinte antimuffa.

Eliminare muffa dai tessuti

Per eliminare le macchie di muffa su abiti o altri tessuti, si consiglia di applicare una soluzione di succo di limone e sale.
Nel caso di tappezzeria e tende, invece, si può utilizzare una soluzione creata unendo mezzo litro di alcol denaturato allungato con una tazza d’acqua. Immergere nella soluzione un panno e strofinare con cura la parte da trattare.

Eliminare la muffa radicata

Per creare un ottimo detersivo fai da te, utile anche contro la muffa più ostinata serviranno:
-700 ml di acqua
-2 cucchiai di bicarbonato di sodio
-2 cucchiai di acqua ossigenata 30/40 volumi
-2 cucchiai di sale fino
In una bottiglietta, provvista di spruzzino, versare l’acqua nella quale si andrà a sciogliere accuratamente il bicarbonato e il sale. Aggiungere poi l’acqua ossigenata e agitare con energia.
Utilizzate questa soluzione sulla parete da trattare, grattando con un vecchio spazzolino per raggiungere i punti più difficili.


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Una delle cose che più mi piace è riporre la roba lavata, ben piegata e stirata negli armadi. Il profumo di bucato pulito è inebriante, mi fa tornare indietro a quando ero bambina, quando mia madre stendeva i panni al sole e sapevano sempre dello stesso buon profumo di fresco e lindo. Un profumo inconfondibile e che ancora oggi, tento di ricreare nei nostri armadi.

Molti si accontentano di una saponetta nei cassetti o del solito sacchettino in lino contenente fiori di lavanda secca che durano da un’estate all’altra; altri si affidano ai profumatori chimici. Io ho scoperto solo negli ultimi anni gli oli essenziali anche per gli armadi e non ne posso più fare a meno.

In inverno prendo semplicemente delle bucce secche di arancia, aggiungo un paio di gocce di olio di arancio dolce o lavanda nella parte bianca, unisco qualche chiodo di garofano e ripongo il tutto in un fagottino. Con la stessa tecnica si possono utilizzare dei fazzoletti di cotone al posto delle bucce, magari ripiegati su loro stessi e chiusi con un bel fiocco di raso.

Per il resto dell’anno, utilizzo delle biglie di legno del diametro di circa tre centimetri. Esistono, in tutti i negozi di bricolage, delle sfere di legno che solitamente si usano per fare la testa delle bamboline fatte in casa; quelle che intendo io, poi, non devono essere trattate con vernici ma essere grezze. Ecco, io ne ho prese, ormai molti anni fa una decina, e le utilizzo nei cassetti e negli armadi semplicemente bagnate con qualche goccia di essenza profumata.

Si possono adoperare anche ritagli di legno da bricolage di qualsiasi forma, stecche di cannella, pigne e addirittura le mandorle con il loro guscio.

L’unica cosa importante da sapere, è che sarebbe meglio non mettere questi oggetti che andiamo a profumare con le essenze, direttamente a contatto coi capi: alcuni oli infatti macchiano irrimediabilmente i tessuti.

Per ovviare a questo problema, trovo che riporre le biglie o pezzetti di legno in un sacchettino di tela possa essere una buona soluzione; io mi limito a mettere le biglie sopra ad un fazzoletto piegato vicino alla roba stirata ed impilata, facendo semplicemente un po’ di attenzione.

In inverno preferisco usare le essenze di lavanda e arancio dolce perché hanno delle proprietà che vengono riconosciute come anti tarme e protettive nei confronti dei capi di lana, mentre nelle altre stagioni alterno l’uso dell’olio di rose a quello di pino, quello di violette a quello di limone, quello di citronella a quello di bergamotto o eucalipto.

La scelta dipende molto da ciò che ho in casa e da come mi sento. Aprire un armadio in questi giorni, giorni in cui la primavera si sta facendo attendere e venire investiti da un delicato profumo di violetta mette di buon umore, è innegabile.

Avere armadi profumati è compreso tra quelle cose che, da ‘massaia moderna’, reputo una vera e propria coccola, me la concedo volentieri per sentirmi meglio e funziona davvero. Un cosa però non sono ancora riuscita a ricreare, quell’inebriante profumo dei panni di mammà, perciò la mia ricerca tra gli oli essenziali, continua.


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Se finora abbiamo discusso su come organizzare ed allestire la casa per renderla sana e sicura, ora trattiamo una questione altrettanto importante ovvero come mantenerla salubre: le pulizie. Non tutti sappiamo esattamente cosa fare per pulire una casa. Cercheremo di capire quali strumenti ci servono, come usarli e andremo a ricavare uno schema utile per sapere cosa pulire quotidianamente, cosa pulire settimanalmente, cosa mensilmente e infine per le pulizie stagionali.

L’indispensabile in casa

-una scopa (o due se avete anche un ambiente esterno come balconi o terrazzi da pulire)
-un moccio (da cambiare ogni 3 o 4 mesi)
-almeno 2 secchi, di cui uno fornito con gabbia per strizzare il moccio
-un anticalcare
-un disinfettante per il bagno
-un disinfettante per il wc
-un multiuso per la polvere e per i vetri
-un panno per il lavabo della cucina
-un panno per le altre superfici della cucina
-una spugna per i sanitari del bagno
-una spugna a parte per il wc
-stracci, che potete ricavare da vestiti, tovaglie e tovaglioli che non usate più
-uno sgrassatore per pavimenti
Inoltre, se sono presenti superfici particolari (parquet, marmo, ect.) è bene dotarsi di prodotti specifici in modo da non rovinare i materiali.
Gli strumenti per la pulizia, come scope, bastoni, stracci, spugne e panni, possono essere acquistati dove costano meno, ad esempio nei discount.
Per quanto riguarda i detersivi è meglio affidarsi a quelli di marca: i detersivi che si trovano nei discount ad esempio, hanno spesso odori pungenti e intossicanti, mentre quelli di marca hanno di solito profumazioni gradevoli e varie.

PULIZIE FREQUENTI

I pavimenti vanno prima spazzati o aspirati (o entrambi se sapete di aver sporcato molto), poi muniti di un secchio con acqua e detersivo diluito e un altro per strizzare il moccio, passate quest’ultimo su tutto il pavimento; se il pavimento è tanto sporco ripetete l’operazione un’altra volta, dopo che il pavimento si è asciugato. Se avete un parquet passate il prodotto apposito.

Il bagno
Il bagno va pulito a fondo. Passate con un panno lo sgrassatore, l’anticalcare e il disinfettante sui sanitari, con uno straccio imbevuto di multiuso o di detersivo per i vetri pulite gli specchi, mettete il disinfettante per il wc e dopo averlo lasciato agire per qualche minuto, olio di gomito nella tazza con la spugna apposita per scrostare. Pulite e disinfettate (se necessario lasciandolo a bagno nella candeggina o nel disinfettante per qualche mezz’ora) lo scopino per il wc. Infine lavate il pavimento dopo averlo spazzato e cambiate gli asciugamani.

Il soggiorno
Con un panno o uno straccio ( o con il piumino) imbevuto di multiuso o antipolvere, togliete la polvere da tutte le superfici: mobili, tv, libri, piani di lavoro e di appoggio, soprammobili, foto; date una passata anche a interruttori,
quadri e maniglie delle porte

La cucina
pulite il forno con il detersivo apposito, seguendo le istruzioni riportate sulla confezione: utilizzate un panno solo per questa operazione. Passate un panno imbevuto di multiuso o sgrassatore sulle ante dei mobili e su tutte le superfici della cucina. Passate l’anticalcare sul lavello della cucina

Gli esterni
Scopate e lavate i balconi o il terrazzo (se è estate; in inverno potete farlo più sporadicamente)

PULIZIE MENO FREQUENTI

Vetri
lavate con un multiuso o un prodotto specifico, tutti i vetri di casa, dentro e fuori. Per non lasciare aloni è consigliato asciugare i vetri con carta di giornale. In caso di grandi vetrate, è possibile pensare all’acquisto di un robot lavavetro.

Divani
sfoderate quelli sfoderabili e lavate la fodera (e poi rimettetela ancora umida: questo permetterà alla fodera di stirarsi senza ritirarsi); battete i cuscini di quelli non sfoderabili e passateci l’aspirapolvere se l’avete

Mobili e arredo
spostate i mobili che non si spostano mai: pulite dietro ad essi, scopate a terra negli angoli più reconditi, passate stracci e panni con sgrassante in cima ai pensili e sopra i lampadari. Fate ordine negli armadi: guardaroba, cassettiere, librerie, pulendo con panno e
multiuso ante e ripiani

Tappeti
Passate i tappeti in acqua e aceto bianco.

Tendaggi
Togliete le tende e lavatele secondo le indicazioni d’etichetta; riappendetele ancora bagnate, per evitare poi di doverle stirare.

Cucina
Svuotate e pulite il frigo con un panno imbevuto di sgrassatore o multiuso e se necessario passate l’aceto con un panno: aiuta a togliere gli odori sgradevoli. Lavate e disinfettate la pattumiera.

Suggerimenti

L’anticalcare va sempre sciacquato abbondantemente e infine non scordatevi MAI di passare uno straccio per ASCIUGARE. Quest’ultima operazione è fondamentale per evitare che rimangano le macchie delle goccioline d’acqua.
Per sgrassare macchie difficili, spruzzate lo sgrassatore direttamente sulla macchia e lasciatelo agire qualche minuto.
Poi passate un panno e dopo asciugate
Se pulire per voi è proprio un grande sforzo, quando lo fate accendete la musica dallo stereo o tenetevela nelle orecchie con gli auricolari: i gesti saranno più energici. Ricordate anche che pulire significa fare esercizio fisico.


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